Horizont, i primi 40 anni di una longeva outsider



La Horizont del 1967 è stata preceduta dal modello FT2 (1958-1965) costruita in oltre sedicimila esemplari, a sua volta preceduta dalla FT3 (rara) e da prototipi prebellici.. La Horizont fu prodotta da KMZ tra il 1967 e il 1973 ed è stata costruita in meno di 50.000 esemplari. Concepita da Soloviev nel 1965, permette 24 riprese 24x58mm su un rullino da 36 pose 24x36mm, i fotogrammi 24x58mm sono perfettamente stampabili con gli ingranditori 6x6cm, il diaframma va da f/2.8 a f/16, ha un angolo di ripresa di 45° verticali e di 120° orrizzontali grazie alla sua ottica rotante OF 28-P 28mm F2.8 che focheggiata in modo fisso sull'iperfocale le permette di avere una profondità di campo da 1,5 metri all'infinito. L'otturatore è dotato di 4 velocità :1/30-1/60-1/125-1/250sec. I selettori dei tempi di otturazione e dei diaframmi nonchè il memo della sensibilità della pellicola sono coassiali e posizionati sul top. L'apparecchio è dotato di un mirino galileiano con visione a 120°(la stessa dell'obiettivo) che viene inserito nella slitta portaccessori presente anteriormente sul corpo macchina, a destra dell'ottica. Lo stesso può essere estratto dal proprio alloggiamento: tale scelta progettuale si comprende in quanto in questo modo viene a scoprirsi il bottone di riavvolgimento della pellicola che può così essere utilizzato.


Tale mirino è dotato di una visione a 120° e di una "bolla di livello" visibile sia dal tettuccio che

dall'interno del mirino allo sopo di equilibrare e parallelizzare la fotocamera al momento dello scatto. La Horizont veniva venduta custodita all'interno di una borsa pronto nella quale trovavano alloggiamento anche l'impugnartura, utile per non fotografarsi anche le dita, e un set di tre filtri specifici da anteporre all'ottica, operazione non semplice da effettuarsi a metà della carica dell'otturatore e del tamburo rotante che protegge e delimita l'ottica durante la rotazione stessa. Il caricamento della pellicola in una

Horizont la prima volta è tutt'altro che facile e intuitivo: occorre far passare la pellicola sotto due rulli e intorno ad

una guida interna curvilinea. Le varianti del primo modello sono le seguenti: la prima versione non aveva riportato il tempo di 1/250 di secondo (che in realtà si selezionava e funzionava) ma solo un pallino dopo il tempo di 1/125.



Dalla seconda versione in poi appare anche la scritta 1/250; è stata prodotta con il logo "Horizon" in caratteri cirillici e latini per l'esportazione, con i loghi "Global-H", "Revue-Horizont", e la più rara prodotta sempre da KMZ in versione tutta nera, pare solo in una ventina di esemplari.









Nel 1989 il progetto rinace dalle sue stesse ceneri, e viene prodotta la Horizon-202 ( non è un errore, lungo la strada si perde la lettera T ), concepita dal progettista Tikhomirov, il corpo completamente rivestito da un guscio in policarbonato, fu distribuita in joint-venture con

Manfrotto, il dinamico leader italiano produttore di cavalletti professionali. Tale collaborazione cessò nel 1995. E' presente una leva di carica al posto del bottone di avanzamento e carica, inoltre la macchina diventa tutta nera. La gamma dei tempi di esposizione si amplia a sei: 1/2, 1/4, 1/8, 1/60-1/125-1/250sec. Tempi e diaframmi ora si regolano mediante due levette presenti anteriormente subito sotto il mirino, che ora è inglobato nel top della fotocamera e non più estraibile come nella precedente versione. I tempi lenti e quelli più veloci si settano mediate una seconda levetta posta accanto al manettino di riavvolgimento, che seleziona in due blocchi i tempi mediante un codice colorato.



Le varianti sono per lo più differenziate nel logo, e sono nel 1990 la "Technopan" con 8 velocità: da 1/2, 1/4, 1/8, 1/60-1/125-1/250-1/500s, "Zenit", nel 1991 la "Zenit 202" con 8 velocità: da 1/2s a 1/250s, nel 1991 la "Horizont 202" in caratteri cirillici e nel 1992 la versione in caratteri latini, entrambe con 8 velocità: da 1/2s a 1/250s, nel 1992 la "Horizon 202" in caratteri cirillici o in caratteri latini e solo 6 tempi di otturazione, nel 1992 la "Horizon 202" con la scritta "Panoram" verticale sul lato sinistro, nel 1991 una versione "NO NAME" con 8 velocità: da 1/2s a 1/250s, "Horizon 202" con il corpo colorato in diversi modi, e una versione della "Horizon 202 S" con il tempo più rapido di 1/500 di secondo, la "Horizon 202 SF" con messa a fuoco a 2 metri, una "Horizon 202 special 50th Anniversary of KMZ", con corpo in titanio, "Horizon 202 Silent" dotata di un "silenziatore" per i tempi di otturazione più lunghi.



Nel Gennaio del 2001 viene presentata la nuova versione della Horizont, la "S3 PRO"


che presenta rispetto alla 202 un tempo lungo di otturazione in più, 1 secondo, una linea particolarmente arrotondata, una corsa della leva di carica più breve e una silenziosità estrema nell'uso. L'ottica da 28mm ha subito un diverso trattamento multistrato ed un miglioramento

globale nella resa.




Esiste anche la versione "Horizon S3 U-500" con i tempi da 1/2 a 1/500 di secondo

e una versione con logo "S3 Sport".



E' stata anche prodotta con il logo "Horizon 203". Sostanzialmente l'ottimo progetto iniziale degli anni '60 non è stato totalmente stravolto col passare degli anni, e anzi, per un inguaribile appassionato come me, la vecchia e spigolosa linea della prima Horizont, con la sua impugnatura sghemba e quel grosso mirino inserito in modo così poco raffinato nella slitta portaccessori appariva in prestito, esercita un fascino superiore alle ultime arrivate, anche se in realtà queste si mostrano più affidabili nell'uso e più complete per la miglior gamma dei tempi, per l'ergonomia e la comodità nell'impostazione dei tempi e dei diaframmi. E' stata anche prodotta una versione del tutto uguale commissionata dalla Lomographic society e chiamata "Horizon Perfekt". sia la Perfekt che la Kompakt (vedi sotto) riportano sul tamburo dell'ottica rotante le simpatiche faccine simbolo della Lomograhic society.



Le Dimensioni della Horizon S3 Pro sono: mm: 117.5x146x73, il peso è di kg: 0.75.

La Horizon Perfekt è stata prodotta in due versioni differenti nella gamma dei tempi di otturazione, la prima versione con i tempi di scatto da: 1", 1/2, 1/4, 1/8, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250

la seconda versione con i tempi di scatto da: 1/2, 1/4, 1/8, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250, 1/500

Le profondità di campo dell'ottica fissa sono:

F. 2,8 = da 5,5m a Infinito,
F. 4,0 = da 3,9m a Infinito,
F. 5,6 = da 2,9m a Infinito,
F. 8.0 = da 2.0m a Infinito,
F. 11.0 = da 1,5m a Infinito,
F. 16.0 = da 1.0m a Infinito.




E' stata anche prodotta una versione economica su specifiche della Lomographic society, la "Horizon Kompakt". Sia bianca che in livrea grigio scura, è dotata di solo due velicità di otturazione: 1/60, 1/2 di secondo, l'avanzamento pellicola è per la prima volta svincolato dalla carica dell'otturatore dell'ottica rotante ( rendendo pero possibili così le doppie esposizioni ), l'otturatore si aziona manualmente come nelle vecchie macchine a soffietto caricando la leva sotto il mirino, non c'è nemmeno più la bolla nel mirino, messa fuoco e diaframma fisso sull'ottica 28:8.



Una bella immagine di Albino Pegorari ottenuta con una Horizon-202,



una di Vladimir Shirokov



ed una mia, alla Biennale di venezia.




Sassuolo, 24 Marzo 2005,

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